02 Aprile 2025
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GEM: Il grande impatto economico

16-03-2025 06:34 - News
Il grande impatto economico del Grand Egyptian Museum

Nel 2024, il Museo del Louvre a Parigi ha accolto quasi nove milioni di visitatori, di cui il 77% turisti stranieri. Anche il British Museum ha registrato un numero di visitatori vicino ai nove milioni nello stesso anno, con una percentuale di visitatori stranieri pari a circa il 42%.

Il Museo di Storia Naturale della Gran Bretagna attira ogni anno quasi sei milioni di visitatori.

Considerando lo status unico del Grand Egyptian Museum (GEM) a livello mondiale e la sua straordinaria collezione di capolavori dell’antico Egitto, la sua inaugurazione merita una celebrazione memorabile, con un numero annuo di visitatori destinato a superare qualsiasi precedente.

L'apertura del GEM è un evento che, se adeguatamente promosso, avrà un impatto superiore persino all’organizzazione delle Olimpiadi o della Coppa del Mondo, grazie alla sua unicità e all’eccezionale fascino che la civiltà egizia esercita sul mondo intero.

Numerosi studi – che ho già analizzato in precedenti articoli – hanno dimostrato che il ritorno economico derivante dall’organizzazione dei Giochi Olimpici è spesso in calo, salvo rare eccezioni, mentre i costi per ospitare la Coppa del Mondo sono ormai superiori a qualsiasi beneficio turistico o di marketing.

Il nostro Grand Museum, invece, genera i suoi ricavi grazie a un valore storico accumulato nei secoli.

Inoltre, occupa una posizione unica accanto alle Piramidi, un’area che da tempo auspico venga trasformata in una zona economica turistica integrata, dotata di un aeroporto internazionale, hotel e attrazioni. Ciò consentirebbe allo Stato di soddisfare al meglio tutte le esigenze dei turisti, garantendo sicurezza, facilità di trasporto, libertà di shopping, servizi efficienti e sorvegliati, nonché un monitoraggio continuo tramite telecamere.

Questa zona economica attorno alle Piramidi diventerebbe così una destinazione turistica autosufficiente, riducendo al minimo la necessità per i visitatori di spostarsi altrove.

In quest’area, ogni turista che arriva tramite il vicino Aeroporto dello Sphinx potrebbe acquistare una carta unica utilizzabile su tutti i mezzi di trasporto pubblico aggiornati e dedicati esclusivamente alla zona.

Basterebbe pagare un importo fisso per poter utilizzare questa carta durante l’intero soggiorno.

Ovviamente, potrebbero essere disponibili diverse categorie di carte, differenziate per livello di accesso e durata, acquistabili direttamente in valuta estera.

Allo stesso modo, potrebbero essere introdotte carte d’ingresso per le attrazioni, suddivise in fasce di prezzo e periodi di validità, eliminando così la necessità per i turisti di fare lunghe code per acquistare i biglietti in ogni sito. Questo ridurrebbe il rischio di molestie, truffe o sfruttamento da parte di agenzie turistiche, che spesso attirano un elevato numero di turisti con pacchetti economici, a scapito della qualità del servizio.

Questa concezione di zone turistiche regolamentate è simile ai "green zone", aree sottoposte a regolamenti speciali per soddisfare le esigenze dei visitatori in modo più efficace rispetto a quanto sarebbe possibile fare a livello nazionale, almeno nel breve periodo.

L’esperienza di Sharm el-Sheikh nell’ospitare la Conferenza delle Parti (COP) e altri grandi eventi è stata un successo proprio per questo motivo.

Un museo all’altezza del Louvre Non considero il GEM un semplice museo tradizionale e, per questo motivo, il livello dei servizi offerti ai visitatori non dovrebbe essere inferiore a quello del Museo del Louvre a Parigi.

Le aree del museo non dovrebbero essere congestionate da guide turistiche, grazie all’utilizzo della tecnologia: oggi esistono dispositivi portatili che consentono ai visitatori di selezionare la propria lingua preferita e ricevere automaticamente informazioni sugli oggetti esposti semplicemente avvicinandosi a essi.

Questa soluzione ridurrebbe il caos generato dalle guide non autorizzate e garantirebbe un’esperienza più fluida e priva di interruzioni.

Il museo dovrebbe inoltre disporre di sale attrezzate con tecnologia IMAX, per raccontare la storia dell’antico Egitto e illustrare le sue arti, scienze e abilità attraverso le tecnologie più avanzate.

L'intera gestione del GEM dovrebbe essere affidata esclusivamente a squadre altamente qualificate e formate con rigore. I migliori tra i tirocinanti dovrebbero essere inviati in missione presso i più prestigiosi musei internazionali per acquisire esperienza e trasmettere le competenze a tutti i lavoratori del GEM e degli altri musei egiziani.

Un evento di portata mondiale L’Egitto deve prepararsi ad accogliere gli ospiti illustri del Grand Egyptian Museum, rispecchiando l’importanza storica di questa apertura.

Ad esempio, i biglietti aerei delle compagnie nazionali dovrebbero riportare un logo che annunci l’evento. Allo stesso modo, il GEM dovrebbe essere pubblicizzato attraverso i media internazionali di maggiore audience.

I costi della campagna pubblicitaria, del marketing e della celebrazione stessa – che a mio avviso dovrebbe durare almeno una settimana – dovrebbero essere coperti da un fondo di sponsorizzazione, aperto alla partecipazione di investitori ufficiali.

I diritti dei vari sponsor dovrebbero essere proporzionati alla loro quota di partecipazione, permettendo loro di inserire il proprio logo in differenti spazi pubblicitari e pubblicazioni.

Un futuro sostenibile per il GEM Il fondo di sponsorizzazione potrebbe successivamente trasformarsi in un fondo di dotazione patrimoniale, al quale trasferire la proprietà di alcune strutture e attività della zona economica delle Piramidi.

Questo fondo potrebbe essere gestito per finanziare lo sviluppo e la gestione dell’intera area, includendo anche la partecipazione nella gestione finanziaria delle attrazioni e del GEM, in parallelo con la direzione tecnica del museo.

In quest’ottica, il museo potrebbe emettere obbligazioni di rendimento per sottoscrizione pubblica, garantite dai ricavi generati dal GEM e dalle celebrazioni che si svolgeranno al suo interno.

In definitiva, il Grand Egyptian Museum non è solo un museo, ma un'opportunità unica per rilanciare il turismo e trasformare l'area delle Piramidi in un polo economico turistico di livello mondiale. Se adeguatamente pianificato e gestito, il suo impatto economico e culturale potrà superare ogni aspettativa.

Fonte: EGYPT TODAY

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